Pulizie – Come evitare la trappola del lavoro nero

Il più grande problema nel mondo delle ditte di pulizie – a Milano e non solo – e come tutelarsi

La prima impressione è quella conta, è dura ammetterlo, ma è così.

Lo sapevi che, quando incontri un cliente, la prima impressione che dai come professionista è fortemente influenzata dall’ambiente in cui lavori? Per questo hai bisogno di tenere pulito, tutto. E farlo bene richiede tempo. Tempo che tu, imprenditore e manager, e il tuo staff, probabilmente non avete.

Per questo la soluzione più giusta è affidarsi a un’impresa di pulizie, sia per risparmiare tempo, sia per avere un servizio professionale.

Come fare a scegliere l’impresa di pulizie più adatta alle tue esigenze?

Come essere sicuri che sia del tutto affidabile? Oggi ti svelo un criterio di cui devi assolutamente tenere conto per scegliere l’impresa di pulizie che fa per te. Ti sei mai chiesto come fanno alcune ditte ad avere dei prezzi particolarmente bassi? Sicuramente c’entra l’uso di prodotti commerciali e dannosi per la salute, ma oggi voglio concentrare la tua attenzione su un problema che non riguarda solo la scelta dell’impresa di pulizie, ma va ben oltre.

Il problema del lavoro nero

Molte imprese si possono permettere dei prezzi bassi perché hanno personale non assunto. Il fenomeno del lavoro sommerso è un problema che nel nostro paese affonda le radici lontano nel tempo. Ma di cosa si tratta nello specifico? La caratteristica principale si manifesta nelle condizioni di lavoro non idonee alle leggi che regolano la materia, dal punto di vista sia della sicurezza sia della regolarità contrattuale della prestazione lavorativa.

Citando il documento dell’Istat, la fonte principale su questo delicato argomento “La misura dell’occupazione non regolare nelle stime di contabilità nazionale”, si legge:

“Si dicono non regolari le posizioni lavorative svolte senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale contributiva, quindi non osservabili direttamente presso le imprese, le istituzioni e le fonti amministrative.

Rientrano in tale categoria le posizioni lavorative:

  1. continuative svolte non rispettando la normativa vigente;
  2. occasionali svolte da studenti, casalinghe o pensionati;
  3. svolte dagli stranieri non residenti e non regolari;
  4. plurime, cioè le attività ulteriori rispetto alla principale e non dichiarate alle istituzioni fiscali”.

Come ben saprai, si tratta di un fenomeno che contribuisce in maniera sostanziale all’evasione fiscale. In particolare, con lavoro nero si intende quel fenomeno in cui l’irregolarità delle prestazione è totale. In questo caso l’attività viene retribuita ma non dichiarata alle autorità pubbliche.

Si parla invece di “lavoro grigio” quando le irregolarità sono più marginali e corrispondono a considerazioni di convenienza. Un esempio tipico è l’occultamento di forme di contratto a tempo pieno tramite l’utilizzo di contratti atipici. Questo utilizzo fraudolento di contratti di collaborazione sta avendo un peso sempre più influente nell’economia del nostro paese. Alla base del ricorso al lavoro irregolare c’è il tentativo delle imprese di recuperare competitività di mercato abbattendo i costi e aumentando la flessibilità operativa.

Questo vuol dire aggirare il sistema delle regole vigenti per procurarsi margini di profitto, basati sullo sfruttamento del lavoro e sulla violazione delle regole della concorrenza.

Gli studiosi che si occupano di questo fenomeno ritengono che le cause siano da rintracciare nella regolamentazione pubblica e nell’eccessivo carico fiscale e contributivo. Nei quattro grandi aggregati che usa l’Istat per individuare i lavoratori irregolari uno è ben facilmente identificabile: si tratta del lavoro degli stranieri non regolari.

Questo è senza dubbio l’ambito nel quale si registrano le più gravi condizioni di lavoro nero per diversi aspetti:

  • i salari
  • le condizioni di lavoro
  • le condizioni di salute
  • le condizioni di vita dei lavoratori coinvolti.

Occhio al personale non assunto nelle imprese di pulizie

Per quello che concerne la distribuzione e l’incidenza del lavoro sommerso nel nostro sistema economico, emerge come alcuni settori e professioni siano maggiormente esposti a questo rischio. Indovina un po’ quale rientra tra questi? Esatto, quello delle imprese di pulizie!

Ti starai chiedendo:

“E io cosa c’entro, devo solo cercare un’impresa di pulizie! E sono anche contro il lavoro nero!”

Se non fai attenzione potresti restarne coinvolto anche quando stai semplicemente provvedendo a tenere pulito il tuo ambiente di lavoro! Se infatti dovesse succedere qualcosa di grave, per esempio un infortunio saresti responsabile del fatto anche tu, seppur dissenziente.

Cosa puoi fare per evitare gravi risvolti (anche) penali?

Il mio consiglio è quello di richiedere all’impresa di pulizie questi documenti:

  • Durc
  • Attestazione dell’assunzione
  • e soprattutto l’Unilav.

Vuoi risolvere il problema delle pulizie nella tua azienda o nel tuo ufficio UNA VOLTA PER TUTTE?

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